I funghi di rilevanza statica degli alberi nei centri urbani
Dr.
Tanti agenti patogeni negli
alberi quali insetti, batteri e soprattutto, funghi, sono responsabili della
decomposizione del legno. La garanzia della sicurezza stradale richiede un
controllo periodico degli alberi da essi attaccati e
la conoscenza degli agenti patogeni stessi. La reazione dell’albero attaccato
ha come conseguenza delle manifestazioni esterne, per cui
sarà indispensabile valutare i danni provocati da una infezione micotica per definire la sua stabilità. Di seguito vengono presentati e descritti i funghi più frequenti,
responsabili della distruzione o disorganizzazione del corpo legnoso delle
piante del patrimonio verde cittadino. Le strategie di attacchi
fungini 4. Ganoderma applanatum, Ga. adspersum, Ga. resinaceum 5. Inonotus
hispidus, In. dryadeus 9. Phellinus igniarius, Ph. dryadeus, Ph. punctatus 12. Ustulina deusta IntroduzioneLa maggior parte dei difetti degli alberi, che possono ridurre la loro sicurezza stradale, sono normalmente già rilevabili da sintomi esterni, prima che la situazione diventi pericolosa. I sintomi più classici per giudicare la situazione statica di un albero sono: mancanza del legno di compensazione, cavità, corteccia necrotica e morta, fessurazioni aperti, costolature, fenditure e solchi assiali e, soprattutto, la presenza di corpi fruttiferi dei funghi. Tante specie dei funghi sono responsabili negli alberi della carie del legno. Questo fenomeno, preso molto in esame negli ultimi anni (Shigo, A.; Jahn, H; Reinharz & Schlag, Butin, H.; Lonsdole, D.; Schwarze, F.; ecc.) ha fortunatamente cambiato e modificato la mentalità e la tecnica di cura delle piante arboree della città. Per tutti noi, che controlliamo gli alberi, rimane sempre da decidere quanta cavità o meglio, quanto spessore della parete legnosa residua è ancora accettabile per garantire la sicurezza statica dell’oggetto. L’ingegneria però ci insegna (cosi come altre piante quali il bambù e tante graminacee) che una struttura tubolare è molto efficace e spesso migliora la portata del sistema. Perciò è forse eccessivo allarmarsi appena vediamo un fungo con carie o una cavità sul tronco. Le strategie di attacchi funginiLa profondità della cavità e la dimensione del legno cariato (t/r) non hanno nessun particolare messaggio significato, se non conosciamo il valore della sicurezza statica basale dell’albero, la sua dimensione (altezza, circonferenza) e il carico del vento della quale viene sollecitato. Un albero vitale si “cura” da solo. Esso forma delle barriere tra legno sano e legno attaccato (CODIT). Per tenere l’equilibrio statico, produce del legno di compensazione. Si crea una lotta tra formazione di legno all’estero e decomposizione del legno al cilindro centrale. Deve essere garantita la minima funzione biologica della pianta per formare abbastanza legno nuovo. Si origina cosi quel fenomeno che spesso possiamo osservare in natura, quando alberi di una certa età sono completamente cavi, però resistono a venti fortissimi per decenni. Generalmente la densità della chioma, o meglio, il coefficiente cx di essa corrisponde allo stato di vitalità, cosi come alla superficie di attacco del vento. Come ben sappiamo, la capacità dell’albero di “curarsi” dipende da tanti fattori. Soprattutto dalla specie dei funghi lignicoli, dall’albero, dalla sua vitalità e dal luogo di entrata. Alcuni microrganismi hanno però una costituzione genetica tale che gli permette di superare le difese dell’albero provocandone nuove degradazioni. Questo ci spiega perché non tutte le specie lignicole presenti sugli alberi richiedano subito un controllo approfondito della pianta. Spesso basta l’esame visivo di un esperto biostatico dell’albero, cioè un metodo scevro di ferite. Conoscendo i funghi principali che attaccano la pianta arborea si può valutare la sua strategia ed efficienza. Le forme di infestazione sono da dividere in tre categorie:
Agenti fungini e carie |
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1. Armillaria spp.I corpi fruttiferi sono presenti tra agosto e novembre, soprattutto alla base del tronco. |
2. Fistulina hepatica |
3. Fomes fomentarius |
6. Laetiporus sulfureus |
7. Meripilus giganteum |
8. Perennipora fraxinea |
9. Phellinus spp. |
10. Pholiota spp. |
11. Polyporus squamosus |
12. Ustulina deusta |